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Architetto di mestiere stimato pittore futurista

LOZZO ATESTINO. Di famiglia siciliana, Francesco Scianna nasce a Padova nel 1942. Nel 1971 si laurea in Architettura a Venezia e poi svolge la professione di architetto, ma la sua grande passione resta la pittura, ispirata ai grandi maestri del futurismo. Le auto d’epoca sono il tema ricorrente nelle sue litografie e nelle sue tele. Nel 1972 acquista la grande casa sul Monte Lozzo, che diventa la sua dimora per i periodi che trascorre in Italia. Vive a Londra, dove svolge la professione di pittore e collabora alle più prestigiose aste inglesi. Ha recentemente collaborato al restauro della palladiana «Villa Saraceno» di Agugliaro, nel Vicentino. Nella casa di via Rovere, Francesco Scianna vive con la moglie Mary. Ha tre figlie: Eva, Emma e Giulia. (s.g.)

 

francesco scianna
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Introduzione a Francesco Scianna a cura di

LICISCO MAGAGNATO

Licisco Magagnato (1921-1987),  ricoprì l’incarico di direttore dei Musei Civici di Verona tra il 1956 e il 1986, non fu soltanto uno dei grandi protagonisti della vita culturale cittadina ma apprezzato a livello nazionale e internazionale per i suoi studi di storia dell’arte.

Il tema di queste folle anonime e incapaci di reagire coscientemente all’uragano che incombe è troppo ricorrente per non indurci a cogliervi una rappresentazione simbolica del nostro tempo; del resto anche negli scritti di Scianna l’incubo apocalittico è chiaramente evocato, disperatamente paventato.

Credo sia chiaro da questo breve discorso che non ci lasciamo affatto ingannare dalle apparenze; non vi è nulla di scenografico in questi dipinti; vi è al contrario una tragica visione, che ci sembra discendere direttamente da quel filone “gotico” dell’espressionismo inglese di questo dopoguerra (anche Sutherland non sfugge certo all’attenzione di Scianna), che rappresenta un punto di riferimento abbastanza inconsueto della odierna pittura italiana.

Anche da un altro punto di vista queste inquadrature prospettiche   risultano   insolite; non   si tratta   di   una prospettiva intesa a dare ordine e sostanza alla realtà, anche se, da buon Architetto, Scianna ne rispetta le regole tradizionali.  Ma in verità della prospettiva alla fin fine, non rimangono che le linee direzionali, sicché gli edifici (cattedrali, stazioni, gallerie, porticati) risultano svuotati di ogni consistenza volumetrica, quasi corpi trasparenti e smaterializzati. Ed è proprio in questo effetto di trama inconsistente di ogni struttura il connotato essenziale di questa pittura, nella quale anche il colore perde ogni sostanza, o meglio si fa livido e gelido come una tintura all’ anima.

 

LICISCO MAGAGNATO “gennaio 1983 – Verona”

Exhibitions

1967 – Grande pannello  “Figure  in  bianco  e nero”,

  1. 150×180, per lo studio fotografico John

Street,  Sloane Sq., Chelsea,  Londra

1969 – Gruppo  di  opere  grafiche  per  il  Bureau de Réception Entreprise Henry Polli, Martigny, Valais,  Suisse.

1970  – Grande tela “Architettura e figure”, cm. 280x

220,   per  la   Kongress   Halle,   Università   di

Giessen,  Rep. Fed. Tedesca.

1975  – Grande tela “Foglie nella fabbrica”, cm. 200x

180,  per l’ufficio direzionale della Siderurgica

Gabrielli  SpA,  Cittadella.

1978 – Gruppo allegorico   “Architetture  organiche”, cm. 150×320, per la sala conferenze  Groupe Stoll-Giroflex,  Tiengen,  Rep.  Fed. Tedesca

1978 – Grande tela  “La  fabbrica  aperta”,  cm. 200x

180,   per  l’ufficio   direzionale  delle  Officine

Costantino  Ghiro,  Abano  Terme

1981-82 – Grande tela “Stazione”, cm. 270×160, per la sala  conferenze  delle  Officine  di Cittadella, Cittadella

Grande   tela   “Fabbrica   e  cattedrale”,   cm.

200×160,  per gli Stabilimenti  Velo-Dal brenta, Fontaniva.

 

Among  his realizations:

1967  – Great panel “Figures in  black and white, cm.

150×180, Johns Street’s photographic studio,

Sloane Square,  Chelsea,  London

1969  – Graphic design tor “Bureau de Réception En- treprise Henry Polli, Martigny, Valais, Switzer- land.

1970 – Great canvas “Architecture and figures”, cm.

280×220  – Kongress  Halle,  Giessen  Univer-

sity,  Germany

1975  – Great  canvas  “Leaves  in  the factorie”,  cm.

200×180 – Siderurgica Gabrielli offices, Citta-

della.

1978 – “Organic Architectures”, cm. 150×320 – con- ference hall Groupe  Stoll-Giroflex, Tiengen, Germany.

1978  – Great canvas  “The  open factorie”, cm. 200x

180  – Ghiro C. workshops  – Abano  Terme.

1981-82  – Great canvas “Station”, cm. 270×160 – confe- rence hall Cittadella’s  workshops, Cittadella Great canvas  “Factorie  and cathedral”,  cm.

200×160,  Velo-Dalbrenta workshops,  Fonta-

niva.

Auto d’Epoca maggio 2022
Intervista a Francesco Scianna

Scianna at work

Futurismo

Nelle opere futuriste è quasi sempre costante la ricerca del dinamismo; cioè il soggetto non appare mai fermo, ma in movimento: ad esempio, per loro un cavallo in movimento non ha quattro gambe, ne ha venti. Così la simultaneità della visione diventa il tratto principale dei quadri futuristi; lo spettatore non guarda passivamente l’oggetto statico, ma ne è come avvolto, testimone di un’azione rappresentata durante il suo svolgimento.

Allo stesso modo Francesco Scianna porta avanti il suo discorso abbinando architettura e motori di cui è appassionato ed affascinato ed in cui trova ispirazione ed energia

Work

Dinamismo-di-Cementeria-e-Rocca-Cici-Monselice-Padova
Living In

Lozzo Atestino, PD